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Uccelli canori

Uomini in gabbia, appollaiati come uccelli. La gabbia, simbolo di reclusione e oppressione, l'uccello, simbolo di libertà e del desiderio di essere liberi. L'uomo in gabbia, nudo, in posa goffa, costruito in modo sommario, trasmette la fragilità e la vulnerabilità dello spirito umano, intrappolato e confinato, ma in mostra permanente. Marco Aurelio scrisse che "la nostra vita è ciò che i nostri pensieri fanno". La gabbia potrebbe rappresentare la gabbia psicologica in cui molti di noi si imprigionano, costruita da sensi di colpa, aspettative, ansia e quant'altro. La figura all'interno è la nostra psiche, il suo canto la nota ottimista. L'installazione include il suono di uccelli canori liberi nel bosco. Nella sua autobiografia del 1969, Maya Angelou usa il titolo "So perché l'uccello in gabbia canta" per dimostrare l'incredibile capacità umana di crescere e prosperare, a volte anche in condizioni terribili come il razzismo e lo stupro infantile. L'indignazione che provavo ogni mattina nella nostra ultima casa, quando sentivo cantare gli uccelli selvatici del vicino in piccole gabbie, è stata una potente ragione per trasferirmi. Ho scarabocchiato dei versi di Giovanni Verga sul lato della casa, "Storia di una capinera", che parla di una giovane donna costretta in un convento che fissa fuori dalla finestra mentre scende nella follia, privata della libertà. "Pensare che avrebbe potuto bastarmi quest'angolo di terra, uno spicchio di cielo, un vaso di fiori, per godere di tutte le felicità del mondo, se non avessi provato la libertà e se non mi sentissi nel cuore la febbre roditrice di tutte le gioie che son fuori queste mura! Forse un po' pazzo io stesso, e certamente molto opprimente per il vicino.